Melagrana

Melagrana

Scheda redatta dalla dietista Giulia Torchitti con la collaborazione di Elena Sironi

Nome scientifico: Punica granatum

Indice

Caratteristiche generali

La melagrana è una bacca, costituita da numerosi semi circondati da una polpa succosa, che possono essere consumati tal quale o spremuti, per ottenerne il succo. Il termine “melagrana” si utilizzava per indicare il frutto, per distinguerlo dall’intera pianta nominata “melograno”. Oggi i nomi melagrana e melograno si usano indifferentemente per indicare il frutto. 

Varietà

Si tratta di una pianta coltivata soprattutto in Sicilia, Puglia
e Veneto. Esistono diverse tipologie di melagrana tutte commestibili, dal
sapore più o meno gradevole. Tra le più apprezzate troviamo:

  • Wonderful dal sapore tipicamente agrodolce e con semi molto piccoli;
  • Dente di cavallo dal sapore dolce e con frutti dalla buccia tendente al rosa;
  •  Ako dai frutti molto rossi e dal sapore decisamente dolce e con acidità presente ma bilanciata;
  • Mollar del elicè, varietà molto diffusa con frutti giallo-rosa dal sapore agrodolce;
  • Viola dal caratteristico colore viola e dal sapore molto dolce.

Il suo colore è rosso, con alcune eccezioni per le varietà viola.

Stagionalità

Da ottobre a novembre.

Conservazione

La melagrana intera e integra può essere conservata a temperatura ambiente per circa 7 giorni o in frigorifero fino ad un mese. Una volta aperta può essere conservata non più di 3-4 giorni in frigorifero, poiché la polpa tende a deteriorarsi rapidamente.

Informazioni nutrizionali

  • Porzione consigliata

Per gli adulti la porzione consigliata per la frutta fresca corrisponde a 150 g, circa 1/3 di melagrana di medie dimensioni. La stessa porzione è indicata anche per i bambini dagli 11 anni, mentre per i più piccoli varia come riportato nella Scheda introduttiva Stagionalità – AIC Lombardia Onlus (celiachia.it)

 

  • Macro e micronutrienti:

La melagrana è un frutto piuttosto ricco di zuccheri e molto ricco di fibre. Le fibre vengono assunte solo se viene consumato il chicco intero e non solamente il succo, e permettono di limitare l’assorbimento degli zuccheri, modulare il transito intestinale e selezionare una flora intestinale benefica.

Nella melagrana è presente un discreto apporto di vitamina K essenziale per una corretta coagulazione del sangue, il cui assorbimento è favorito dai grassi; e di vitamina C, noto antiossidante, anche utile per aumentare l’assorbimento del ferro di origine vegetale e del potassio.

La melagrana è ricca di antocianine, composti tipici dei frutti di colore rosso, e fenoli con funzione antiossidante, composti, entrambi, che contribuiscono a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari.

Consigli e curiosità

  • Per sgranare più facilmente la melagrana, è utile tagliarne la parte superiore e incidere la buccia negli angoli ricavandone 4 spicchi. Una volta tagliati questi spicchi battere con un cucchiaio sulla buccia del frutto permettendo ai chicchi di staccarsi facilmente.
  • Per ottenere senza fatica il succo dalla melagrana, sgranare il frutto e poi frullare i chicchi con un mixer o passarli in un passaverdura. Se utilizzassimo, invece, un classico spremiagrumi, è maggiore il rischio di otterrebbe un succo dal sapore amaro, dovuto alla spremitura non solo dei chicchi, ma anche della parte interna bianca della buccia.
  • La scorza di melagrana viene utilizzata per aromatizzare aperitivi alcolici come il vermouth.
  • E’ ottima in accompagnamento alla selvaggina, in quanto il sapore agro-dolce della melagrana esalta il sapore di questa tipologia di carne.
  • La melagrana è un frutto originario del Medio Oriente e del Caucaso, sembra siano stati i fenici a promuoverne la diffusione nel bacino mediterraneo.
  • I frutti, prima di essere raccolti, devono essere ben maturi perché, altrimenti, una volta staccati dalla pianta non proseguiranno con la maturazione.

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