Castagne

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Nome: Castagna (castanea sativa mill., famiglia fagaceae) 

Indice

Varietà

La specie più diffusa è la Castanea sativa, originaria del Mediterraneo e tipica dell’Europa; ne esistono tuttavia anche varietà asiatiche e nordamericane.

Piemonte, Toscana e Campania vantano in Italia le varietà più rinomate.

In commercio si possono trovare sia castagne che marroni: pur essendo della stessa famiglia, le prime, di origine selvatica, hanno forma a goccia, buccia più coriacea e dimensioni ridotte; mentre le seconde, che nascono da piante coltivate e selezionate, sono più grosse, a forma di cuore, con buccia sottile, dal gusto più dolce.

Alcune delle denominazioni presenti sul mercato sono:

– marrone/castagna di  Serino IGP, castagna Cuneo IGP, marroni della Val di Susa IGP, marroni di San Zeno DOP, marroni di Roccaspide IGP, marroni del Mugello IGP.

Colore

Bianco

Stagionalità

Frutto tipicamente autunnale, si trova fresco tra il mese di ottobre e inizio dicembre. Il frutto essiccato lo si può acquistare tutto l’anno.

Conservazione

Le castagne fresche, se non sovrapposte e conservate in un luogo fresco e ben areato, possono durare anche 2 settimane a temperatura ambiente; in frigorifero si conservano fino a 1 mese.

Se fresche e appena raccolte è possibile congelarle intere con la buccia, così da conservarle fino a 6 mesi.

Informazioni nutrizionali

  • Porzione consigliata:

Per gli adulti, se consumata come spuntino la porzione consigliata corrisponde a 80-100 g, pari a circa 10-12 castagne (pesate crude e al netto degli scarti).
Questa porzione è indicata anche per i bambini dagli 11 anni, mentre per i più piccoli varia come riportato nella Scheda introduttiva

  • Macro e micronutrienti:

La castagna contiene lipidi di ottima qualità, anche se in percentuale minore rispetto ad altra frutta a guscio (esempio noci, nocciole, mandorle). Principalmente troviamo acido oleico e linoleico, essenziali sia nei bambini sia negli adulti, in quanto devono essere necessariamente introdotti con l’alimentazione perché il nostro corpo non li produce.

È elevato poi il contenuto di carboidrati, rappresentati principalmente da amido, che rendono la castagna un frutto molto calorico; 100 g di castagne, infatti, apportano mediamente 165 Kcal.

Nonostante questo, l’elevato contenuto di fibre della castagna mantiene un indice glicemico basso, caratteristica che la rende ideale anche per i diabetici.

La coesistenza di amido e fibre conferisce alle castagne un buon potere saziante; per questo sono ottime se consumate come spuntino tra i pasti principali.

Per quanto riguarda i micronutrienti, il più rappresentato è sicuramente il potassio che, contrastando l’azione ipertensiva del sodio, favorisce il controllo della pressione arteriosa. 

Discreto è anche il contenuto di magnesio: 8-10 frutti, circa 100 g, coprono il 15% del fabbisogno giornaliero per un adulto.

Da segnalare anche il discreto contenuto di folati, ferro, fosforo e per quanto riguarda la vitamina E una porzione di castagne arriva a coprire fino al 10% del fabbisogno giornaliero.

  • Metodo di cottura:

Le castagne si prestano bene sia a essere bollite che arrostite: nel primo caso gli amidi saranno più digeribili con conseguente maggior incremento della glicemia, mentre nel secondo saranno meno digeribili e quindi l’indice glicemico sarà inferiore.

I marroni, per la maggiore dolcezza e delicatezza, si prestano meglio per preparare conserve e creme.

Consigli e curiosità

  • Per secoli, le castagne hanno rappresentato la principale fonte di nutrimento delle popolazioni montane durante l’autunno e l’inverno e per questo sono anche dette “pane dei poveri”.
  • Esistono anche le castagne matte, non commestibili perché frutto dell’ippocastano e non del castagno.
  • Le castagne fresche e di buona qualità devono avere una buccia integra e lucida senza annerimenti o buchi, al tatto soda e non cedevole alla pressione del dito.
  • Per facilitare la rimozione della buccia dalle castagne bollite, mettere le castagne direttamente dal frigorifero in acqua bollente e, quando saranno cotte, raffreddarle subito sotto acqua corrente fredda.
  • Prima di arrostire le castagne è consigliabile incidere la buccia con un taglio o una croce sul lato bombato, preferibilmente incidendo il meno possibile la polpa, questo permetterà alla castagna di mantenere parte della sua umidità e cuocerà senza seccare troppo.
  • Oltre al congelamento, se si vogliono conservare le castagne a lungo a temperatura ambiente, si può seguire questo suggerimento. Immergerle in acqua per una settimana. Cambiare l’acqua ogni giorno ed eliminare le castagne che risalgono in superficie, possibile indice di attacco di un parassita – alle volte si può notare il buco e vermicello all’interno – o di castagna vecchia. In tal caso la buccia appare anche raggrinzita. Le castagne, infatti, galleggiano a causa dell’aria contenuta al loro interno. Passati sette giorni, toglierle dall’acqua e farle asciugare all’aria aperta, dove si può continuare a conservarle anche per molti mesi, durante i quali diverranno via via più secche e saporite.

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