Daniela Brambilla, professoressa dello IED – Istituto Europeo di Design – di Milano

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La Prof.ssa Daniela Brambilla è la Coordinatrice del corso di Illustrazione e Animazione dello IED di Milano e ha seguito passo a passo il lavoro di Martina Follador nella realizzazione del Fumetto “Manuale di sopravvivenza per celiaci”.

Prof.ssa Brambilla è la prima volta che lo IED collabora con associazioni pazienti o di volontariato?

Lo IED collabora da lungo tempo con associazioni di volontariato di varia natura e il corso di Illustrazione e Animazione a Milano attiva quasi ogni anno progetti speciali o tesi di diploma su temi di carattere sociale o sui temi della salute sia fisica, soprattutto di prevenzione, sia psicologica e di aiuto alle famiglie.

Quando Martina Follador, le ha dichiarato la sua intenzione a voler coinvolgere AIC Lombardia Onlus, per il suo percorso di tesi, cosa ha pensato?

È sembrato a tutti noi un’ottima opportunità per affrontare un tema difficile con l’aiuto e il sostegno scientifico degli esperti dell’AIC.  Il team di lavoro che si è formato, insieme al gruppo dei docenti, ha presentato delle complessità organizzative, ma la convinzione e la tenacia di Martina per un tema che le sta molto a cuore ha sicuramente giocato a favore per superare ogni difficoltà. Il risultato è ottimo e con esso Martina ha affinato capacità progettuali e illustrative, realizzando un prodotto completo, a livello professionale.

Cosa l’ha colpita di questo fumetto?

Come docente ho potuto constatare la crescita di Martina, che per la sua tesi di diploma ha realizzato un fumetto davvero ben disegnato e di notevole efficacia comunicativa. Come lettrice di fumetti e di graphic novel ho apprezzato la qualità delle immagini, il trattamento della tematica e la chiarezza espositiva. Penso che possa veramente offrire un aiuto concreto a chiunque voglia conoscere e capire il tema della celiachia.

Potrebbe rilasciarci una dichiarazione, un commento, una riflessione su “Manuale di sopravvivenza per celiaci”?

Trovo che questo manuale abbia molte qualità, ma ho apprezzato soprattutto il tono di leggerezza e di ironia che lo caratterizza e che sicuramente aiuta a evitare la commiserazione, facendo sì che temi complessi, a livello umano e scientifico, siano veicolati in modo chiaro e divulgativo. Presenta la celiachia come una “caratteristica” e non come una “malattia” e proprio per questo è un prezioso strumento sia per i celiaci sia per i loro famigliari, amici e insegnanti, per tutti in generale.