Che la celiachia non sia un ostacolo allo svolgimento dell’attività sportiva, anche agonistica, è ormai un fatto ben noto, di cui AIC Lombardia ha già parlato qui. Non a caso l’Associazione ha tra i suoi progetti diverse iniziative legate al mondo dello sport, pensate per socializzare e promuovere l’informazione sulla celiachia e la “cultura dell’alimentazione senza glutine” anche al di fuori del circuito medico, sanitario e farmaceutico.
Ma cosa c’è di meglio di una testimonianza che arriva direttamente dal campo per parlare di celiachia e sport? Ecco perché abbiamo intervistato Linda Chiggio, calciatrice lombarda, classe ’90, che ha militato nell’Inter.
Quando hai scoperto di essere celiaca?
Ho scoperto di essere celiaca quando avevo soltanto un anno e mezzo. La diagnosi è arrivata dopo che sono stata sottoposta a biopsia intestinale.
Dopo la diagnosi hai visto la celiachia come un possibile ostacolo all’attività sportiva, soprattutto agonistica?
Avendo scoperto la celiachia nel mio primo anno di vita, sono cresciuta in questo modo pensando fosse per me la “normalità”, non ho conosciuto nessun altro sapore se non tutto ciò che riguarda il cibo senza glutine. Praticando sport, molte volte mi è capitato di essere in giro in qualche località d’Italia, per weekend o, a volte, anche per intere settimane, ma non ho mai avuto grosse difficoltà, per fortuna.
Trasferte, ritiri, ma anche semplicemente viaggi: quando ti sposti come ti organizzi con la dieta senza glutine? È più complicato? È cambiato qualcosa negli anni?
I primi tempi c’era molta organizzazione da parte mia, perché purtroppo pochissime persone erano a conoscenza di cosa significasse essere affetti da malattia celiaca, per cui quando affrontavo qualche viaggio, avevo con me sempre qualche snack. Al giorno d’oggi, invece, siamo tutti più informati sull’argomento, e non ti guardano più come se arrivassi da un altro pianeta!
Da quando hai scoperto di essere celiaca ad oggi hai notato miglioramenti per il celiaco nella vita di tutti i giorni? Se sì su quali aspetti in particolare?
Sicuramente sì, in primis nella facilità di trovare gli alimenti senza glutine in quasi tutti i supermercati; e poi, anche per quanto riguarda bar e ristoranti, sono tutti molto più informati sull’argomento e c’è l’interesse a soddisfare anche le esigenze di un soggetto celiaco.
Quali consigli daresti a ragazze e ragazzi celiaci che come te vogliono dedicarsi allo sport agonistico?
In primis, mi sento di dire a tutti i ragazzi/e che praticare sport fa bene alla salute, sia fisica che mentale, e si ha uno stimolo continuo per cercare di migliorare se stessi; e poi, secondo consiglio che dò, è che la celiachia può sembrare un ostacolo, anche a volte impossibile da superare, ma dobbiamo accettare questa nostra malattia e imparare a conviverci, accettarla il più serenamente possibile nella nostra vita, perché, in realtà, non ci crea nessun problema nella vita di tutti i giorni che non si possa risolvere. L’accettazione della malattia, fa vivere più serenamente anche il soggetto celiaco.
C’è una ricetta senza glutine che consideri il tuo “cavallo di battaglia”?
Volete sapere qual’è il mio piatto forte? Non mi piace cucinare, per cui in cucina non ricerco piatti troppo complicati; ma sono di bocca buona, per cui qualsiasi cosa mi si metta nel piatto va sempre bene….ovviamente tutto e solo senza glutine!
A chi ti rivolgi quando hai dubbi su temi legati alla celiachia?
Oggi, grazie a tutta la tecnologia che abbiamo a disposizione, per qualsiasi dubbio o curiosità sulla celiachia, mi affido e faccio ricerche tramite il web, ovviamente su siti sicuri ed affidabili.