Da quanti anni fai parte di AIC?
Dal 1996 prima come socia, e poi dal 1997 come referente provinciale.
Come hai conosciuto l’Associazione?
Inizialmente me ne ha parlato il gastroenterologo che ha effettuato la diagnosi a mia figlia.
Cosa pensi di aver dato ad AIC e cosa pensi di aver ricevuto dall’associazione?
Ho dedicato un po’ del mio tempo libero organizzando i primi corsi di cucina per i soci e i primi corsi di formazione per i ristoratori. Sono stata tra i primi tutor volontari e ho seguito ben 4 ristoranti/pizzerie prima di cedere l’incarico ai tutor professionisti.
Ho accolto e aiutato i nuovi diagnosticati. In tutti questi anni ho conosciuto delle persone fantastiche e il gruppo Aic Lombardia è stato ed è ancora un punto di riferimento.
Che cosa significa per te essere referente AIC, perché lo sei diventato?
Ho deciso di diventare referente inizialmente per aiutare mia figlia e per farle capire che non era l’unica ad essere celiaca. Ogni volta che ricevevo i nuovi diagnosticati a casa le si illuminavano gli occhi nel mostrare tutti i prodotti che potevano mangiare e questo mi riempiva di gioia.
Al momento sono un punto di riferimento per la provincia e mi piacerebbe trovare un gruppo di persone disponibile ad affiancarmi per poter essere più attiva.
C’è un episodio particolare e significativo che ci vuoi raccontare?
Ci sono tanti bei ricordi, ma sicuramente i primi corsi di cucina organizzati nella provincia sono indimenticabili.
Quale luogo consideri il posto del cuore nella tua provincia?
Sicuramente la Certosa di Pavia è un luogo dei luoghi più affascinati della provincia.
Qual è la tua ricetta senza glutine del territorio preferita?
Risotto con la zucca
Che consiglio daresti a una persona che ha appena scoperto di essere celiaca?
Innanzitutto di non farsi prendere dal panico e dallo sconforto, quindi di parlarne con amici e familiari, non nascondendo il problema, e sicuramente di contattare l’AIC per consigli e supporto.