Conosciamo Giacomo Graci, referente di Monza e Brianza

Giacomo Graci ha 29 anni ed è in AIC da 15/16 anni: scopriamo qualcosa di più su di lui!

Come hai conosciuto l’associazione?
Grazie al gastroenterologo che mi ha seguito.

Cosa pensi di aver dato ad AIC e cosa pensi di aver ricevuto dall’associazione?
Penso di aver dato ancora poco all’associazione, rispetto a quanto ricevuto. La sua importanza nella vita del celiaco è difficile da quantificare e spesso nascosta.
Dietro tante piccole conquiste per il celiaco, che oggi diamo per scontate, troviamo “la mano invisibile” dell’associazione e di riflesso dei suoi iscritti e volontari.

Che cosa significa per te essere referente AIC, perché lo sei diventata?
Ad essere sincero sono stato travolto da questa scelta! Sono sempre stato abituato a ricoprire posizioni meno in vista però, una volta entrato nell’ottica di essere referente, ho trovato molto interessante questo ruolo. Le mie competenze non mi permettono di risolvere i problemi di nessuno ma in questo modo almeno ho la possibilità di indirizzare le richieste nella giusta direzione.

C’è un episodio particolare e significativo che ci vuoi raccontare?
Il punto più alto credo sia stato toccato nel 2019 con la prima edizione del Gluten Free Festival all’interno del Parco di Monza. Tre giorni in cui migliaia di persone sono passate davanti al gazebo di AIC, portando le loro esperienze, i loro dubbi, nonché i loro suggerimenti. Un evento unico che ha letteralmente alzato l’asticella per la vita sociale del celiaco.

Quale luogo consideri il tuo posto del cuore nella tua provincia?
Montevecchia in assoluto, un punto panoramico sulla città di Milano.

Quale è la tua ricetta senza glutine del territorio preferita?
Risotto alla zafferano con ossobuco, un piatto delizioso… e lumbàrd!

E qual è il tuo piatto forte gluten free ai fornelli?
Me la cavo a stendere la pizza ma sono molto più bravo a mangiare quello che cucina la mia compagna!

Che consiglio daresti a una persona che ha appena scoperto di esser celiaca?
Siamo in tanti, questa condizione non deve essere un ostacolo anzi, prendila come uno slancio per migliorare la tua alimentazione.