Conosciamo Cinzia Baietti, referente di Cremona

Da quanti anni fai parte di AIC?
La diagnosi di celiachia è arrivata nel giugno 2022, dopo svariati malesseri, analisi del sangue sballate, gonfiore addominale e delle continue e incessanti extrasistole che erano diventate un angoscioso flagello. Una volta capito, grazie alla mia nutrizionista, cosa stava succedendo dentro di me, è iniziata una vera e propria svolta…Anche se la celiachia non era un mondo perfettamente sconosciuto, in quanto in famiglia sia mia sorella che
mio nipote avevano già ricevuto la medesima diagnosi, barcollavo nell’incognito, ed AIC mi è servita sin da subito per prendere consapevolezza sia della patologia che sui cibi consentiti, gestire le contaminazioni, scegliere il locale quando si mangia fuori casa…insomma ho trovato un decalogo fondamentale per affrontare questo disturbo da un punto di vista pratico. Grazie all’ABC del celiaco ho imparato a conoscere i prodotti senza glutine avendo accesso a tutte le risposte in maniera corretta e precisa.

Come hai conosciuto l’associazione?
E’ stata la mia dottoressa che mi ha suggerito di rivolgermi all’Associazione per imparare a muovermi con serenità in questo nuova realtà. Poco
dopo aver iniziato la dieta senza glutine ho cominciato ad avvertire sin da subito un benessere fisico e psicologico indescrivibile…e ho pensato “perché non fare qualcosa per gli altri?” Ho contattato la referente attuale di zona, Sabrina (Sabrina Cinquetti – Referente per Cremona), proponendomi come volontaria, in quanto sin dall’inizio ho capito che dovevo dare il mio contributo per l’Associazione. Inoltre, la mia passione per la cucina doveva trasformarsi e adeguarsi alle mie nuove esigenze. AIC mi ha offerto, e offre tuttora, la possibilità di seguire corsi di cucina gluten free aprendomi un mondo.

Cosa pensi di aver dato ad AIC e cosa pensi di aver ricevuto dall’associazione?
In questo breve ma intenso percorso ho ricevuto tantissimo. La celiachia è ancora una malattia piuttosto sconosciuta…se ne sente parlare, ma molti non comprendono a fondo cosa sia in realtà e quali sono le reali attenzioni da riservare a noi celiaci. Voglio spendere il mio tempo libero per far qualcosa per gli altri, con l’obiettivo di informare sulla celiachia. Vorrei essere la promotrice di una nuova cultura, della rivoluzione in cucina, fare in modo che si abbatino il più possibile le barriere culinarie, ritenendo che il diversamente cucinato è ugualmente buono. La parola d’ordine nella vita è INCLUSIONE, nessuno deve sentirsi escluso. La divulgazione sulla celiachia diventa un argomento importante e ne voglio fare la mia missione. Inoltre, ammirevole è l’impegno che
l’Associazione ha svolto in passato e svolge tuttora per garantire tutto ciò di cui noi celiaci beneficiamo al giorno d’oggi.

Che cosa significa per te essere referente AIC, perché lo sei diventata/o? 
Vorrei essere la portavoce di una minoranza che progressivamente sta crescendo. Una malattia che non è più un limite ma si trasforma in un’opportunità, e quando Barbara (Barbara Croci – Coordinatrice dei referenti e volontari per la Lombardia) me l’ha proposto, non ho avuto alcuna esitazione.

C’è un episodio particolare e significativo che ci vuoi raccontare?
Sentirmi dire da mio nipote celiaco, di fronte a una tavola imbandita di cose preparate da me (ovviamente gluten free), “che bello zia poter mangiare senza chiedermi “posso?”

Quale luogo consideri il posto del cuore nella tua provincia?
Cremona è la città dei violini, del torrone e del Torrazzo, e dove ancora si può sentire e apprezzare tutto il fascino dell’urbanistica medievale con il fedele compagno, il fiume Po. Non ho un posto del cuore in particolare, amo tutto ciò che fa parte della mia vita…il mio paesino a due passi dalla città, la campagna attorno, la mia casa e i miei cari.

Qual è la tua ricetta senza glutine del territorio preferita?
Mi ritengo piuttosto brava a cucinare un po’ di tutto dall’antipasto al dolce…riesco molto bene nella panificazione…ma se devo scegliere il piatto del territorio che riesco a replicare in versione gluten free è quello dei marubini cremonesi, così come mi ha insegnato la mia cara e adorata nonna.