Conosciamo Anna Leni Rovetta, referente di Brescia

Anna Leni Rovetta ha 70 anni ed è la referente per il territorio di Brescia, una figura che potremmo definire storica per la nostra associazione. Scopriamo qualcosa di più su di lei.

Da quanti anni fai parte di AIC?
Da 40 anni, praticamente da quando è nata! All’epoca si sapeva ancora davvero poco sulla celiachia e abbiamo dovuto lavorare tanto per far sì che le cose migliorassero.

Come hai conosciuto l’associazione?
Con lo svezzamento, mia figlia Laura ha iniziato a stare male. Da quel momento è iniziato un periodo complicato per la mia famiglia: fra ricoveri e diagnosi sbagliate, non sapevamo più a chi rivolgerci. Per fortuna ad un certo punto abbiamo incontrato un pediatra molto bravo che ha saputo riconoscere la celiachia. È così che mi sono avvicinata all’associazione, per far sì che altre persone non dovessero attraversare tutte le difficoltà per le quali ero passata io.

Cosa pensi di aver dato ad AIC e cosa pensi di aver ricevuto dall’associazione?
In questo lungo percorso ho ricevuto tantissimo. Quarant’anni fa la celiachia era ancora una malattia piuttosto sconosciuta, non vi era la varietà di prodotti gluten free sui quali si può contare oggi. Grazie all’associazione e a Rossella Valmarana (oggi vice presidente di AIC Lombardia) ho imparato a conoscere i prodotti senza glutine. Ho speso tanto del mio tempo libero negli ospedali e ai convegni con l’obiettivo di informare sulla celiachia, è stato questo il mio contributo.

Che cosa significa per te essere referente AIC, perché lo sei diventata?
Ho scelto di diventare referente perché in questi anni ho incontrato tantissime persone e poter dare loro un suggerimento concreto e infondere loro fiducia per affrontare la diagnosi e la terapia non ha prezzo. Ogni grazie ti fa stare bene.

C’è un episodio particolare e significativo che ci vuoi raccontare?
Sono tanti i bei ricordi che porto con me! Ma nulla è speciale come sentirsi dire da una mamma che finalmente, dopo tante difficoltà, il bambino ha ricominciato a stare bene grazie alla dieta senza glutine. Ricordo una persona, conosciuta per telefono, che dopo mesi mi ha richiamato per ringraziarmi: la sua telefonata mi ha riempito il cuore!

Quale luogo consideri il posto del cuore nella tua provincia?
Non uno solo, ma tantissimi: tutti i locali AFC del territorio di Brescia nei quali i celiaci possono mangiare in tutta tranquillità. E speriamo aumentino ancora: quando chiamano diamo loro la possibilità di entrare nel network.

Qual è la tua ricetta senza glutine del territorio preferita?
Non sono celiaca e quindi non ho una ricetta preferita, ma mia figlia, che a sua volta oggi ha due bambini celiaci, è molto brava a preparare piatti gluten free, dalla pasta ai dolci. C’è una ricetta però che ricordo: la prima pizza senza glutine che feci a mia figlia. Non essendoci all’epoca tanti prodotti come oggi, utilizzai le patate per l’impasto, al quale aggiunsi un uovo; condii il tutto con prosciutto e pomodoro.

Che consiglio daresti a una persona che ha appena scoperto di essere celiaca?
Mettersi subito in contatto con AIC: l’associazione permette di avere accesso a tutte le risposte corrette. Sarà così possibile sentirsi più sereni e cominciare una nuova vita seguendo la giusta alimentazione. L’associazione è sempre al fianco dei celiaci e per qualsiasi necessità risponde sempre: “presente!”. Il rapporto umano aiuta sempre a sentirsi più forti!